Da Tehran a Cefalù: parla Ebad Adibpout, l’autore di «Six Home»

E’ l’autore di Six Home, il cortometraggio che ha vinto la quarta edizione del Cefalù film festival. A presiedere la giuria il Dirigente Francesco Di Majo.

“Sono il figlio della mia guerra”. Una guerra che ha come vittime tantissimi Bambini: “Questi bambini – dice il regista iraniano – seguiranno il loro percorso verso il mondo che amano, ma possono scegliere il percorso? I nostri figli sanno o possono fare la propria strada?”

Poi racconta come ha realizzato il Cortometraggio: “Il film è stato realizzato in una regione montuosa in un villaggio abbandonato. Accanto a questo villaggio c’è un grande fiume, sul quale non c’era un ponte per la navigazione. Ho dovuto usare diversi giovani per trasferire cast e attrezzature perché il flusso d’acqua era così forte che non poteva essere usato nemmeno  un asino o un mulo. Gli indigeni però conoscevano i passaggi le tracce e potemmo attraversare il fiume. Quando arrivammo, era primavera e la pioggia cominciò ad essere insistente. Abbiamo dovuto rimanere lì per una settimana. Per i telefoni cellulari non c’era campo.  Abbiamo dovuto consumare meno cibo. A causa del fatto che non avevano familiarità con tali ambienti, gli attori hanno sofferto”. Ci sono stati momenti di tensione quando arrivò un colpo di fucile.

E’ stato giudicato il miglior cortometraggio dal Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Islamica dell’Iran.

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