A «Nessun menta» la lode della giuria per la profonda riflessione sui valori umani e sulle complessità della verità.

Al corto “Nessun menta” del Micchele Falzone è assegnata l’Honorable Mention dalla Giuria del festival del Cinema di Cefalù con la seguente motivazione: «Per la sua straordinaria capacità di unire una narrazione avvincente a una profonda riflessione sui valori umani e sulle complessità della verità. Ambientato nell’entroterra siciliano degli anni ’40, il film esplora, attraverso gli occhi di un bambino, il desiderio di liberarsi dalle menzogne degli adulti, in un contesto storico ricco di tensioni e contraddizioni. La scelta di ambientare la storia nel giorno dell’occupazione di Pantelleria è un’idea audace che arricchisce il racconto di una dimensione storica, sottolineando come eventi esterni possano influenzare le dinamiche familiari e sociali. La regia riesce a trasmettere l’innocenza del protagonista, mentre il suo desiderio di conoscere la verità si scontra con le complessità del mondo degli adulti. Il film invita a riflettere su quanto possa essere giusto o sbagliato svelare le verità scomode, e sulle conseguenze che tale scelta può comportare. La narrazione è strutturata in modo originale, con riferimenti ai sette peccati capitali che fungono da cornice per il racconto, permettendo di esplorare una vasta gamma di emozioni e dilemmi morali. La regia e la sceneggiatura si distinguono per la loro eleganza e per la capacità di evocare immagini potenti, rendendo tangibili le atmosfere di un’epoca passata. L’interpretazione del giovane protagonista è autentica e coinvolgentee, catturando perfettamente le sfumature di un matrimonio d’altri tempi e le tensioni familiari. “Nessun menta” è un cortometraggio che, attraverso una narrazione poetica e incisiva, riesce a coniugare la dimensione personale con quella sociale, offrendo uno spunto di riflessione sulle verità che ci circondano e su come queste influenzino le nostre scelte. La Giuria riconosce in questo lavoro una qualità artistica elevata, capace di toccare il cuore dello spettatore e di stimolare una profonda introspezione. Un’opera che rimarrà a lungo impressa nella memoria di chi la guarda.».

Michele Falzone. Classe 1981, nasce e cresce nel cuore della Sicilia.Libero professionista.Impegnato nel sociale, porta avanti progetti a tutela delle fasce deboli, è Presidente di un’Associazione benefica “Un Gesto Per Un Sorriso”, punto di riferimento sul territorio.E’ presidente dell’Associazione culturale “Il Pettirosso”, organizza eventi, mostre e spettacoli.Appassionato di fotografia e cinematografia.Ha esordito nel 2021 girando il suo primo film dal titolo “La leggenda del granchio d’oro”, tratto da uno scritto teatrale, del maestro Rocco Chinnici, un lavoro apprezzato da un pubblico di tutte le eta’.Nel 2023 con passione e voglia di far meglio, gira un Cortometraggio “Nessun menta”, in pochi minuti, riesce a raccontare la vita reale degli adulti.Nel 2024, passando un periodo di pericolo di uno dei componenti della sua famiglia, tramite un corto decide di sensibilizzare la prevenzione al cancro, girando “L’ospite indesiderato”.Sempre nel 2024, partecipa ad un progetto scolastico, trattando il tema della violenza e dell’abbandono dal titolo “Un Fiore per Palmina”.E’ ricco di idee e di vitalità, sempre pronto  a intraprendere nuove iniziative.Ecco come ha risposto la regista alle nostre domande:

Perché ha deciso di girare questo Film? Ho deciso di girare questo film, per mettermi in gioco e ho voluto mettere su pellicola quello che succede nella società quando si smette di fingere. Ho deciso di girare questo film, per mettermi in gioco e ho voluto mettere su pellicola quello che succede nella società quando si smette di fingere.

Su quale tema vuole richiamare di più l’attenzione di chi lo guarda? Questo lavoro, spero possa lasciare un’impronta sulla vita di ogni spettatore, e di comprendere che in questa mondo, chi più chi meno, fingiamo tutti, a volte per cattiveria, a volte per necessità!

Che messaggio intende lanciare con questo film al mondo del cinema? Il messaggio che lascia il film, è che “una bugia a fin di bene, è sempre meglio di mille verità!”