Al corto “Twist” del Daniele Catini è assegnata l’Honorable Mention dalla Giuria del festival del Cinema di Cefalù con la seguente motivazione: «Il film esplora il significato di autenticità, connessione umana e superamento delle barriere sociali. La narrazione, ricca di colpi di scena, mantiene il pubblico coinvolto, sfidando le convenzioni e portando a riflessioni profonde sulla percezione e sul giudizio. La relazione tra Marianna e Luigi si evolve da un iniziale fraintendimento a una connessione autentica, dimostrando che le vere amicizie possono nascere in circostanze improbabili e che i legami umani sono spesso più complessi di quanto appaiano. Dal punto di vista tecnico, Twist è ben realizzato, con una regia attenta che sa catturare le emozioni dei protagonisti senza cadere nella trappola del melodramma. La fotografia e la colonna sonora sono utilizzate in modo sapiente per amplificare il tono intimo e riflessivo del film, mentre le interpretazioni degli attori sono autentiche e coinvolgenti, rendendo credibili le dinamiche tra i due protagonisti. Ciò che rende Twist particolarmente significativo è il suo approccio alla disabilità e alla sessualità, tematiche spesso trascurate o trattate in modo superficiale. Il film sfida le norme sociali, ponendo domande importanti sulla comprensione e sull’accettazione, e porta il pubblico a riflettere sull’importanza di guardare oltre le apparenze e le etichette. Per la sua capacità di affrontare argomenti delicati con rispetto e introspezione, per la qualità della scrittura e delle performance, e per la sua abilità di suscitare una profonda connessione emotiva, la Giuria del Festival del Cinema di Cefalù conferisce a Twist il Giudizio di Lode. Un’opera cinematografica che non solo intrattiene, ma invita anche a una riflessione significativa, lasciando un’impronta duratura nel cuore e nella mente degli spettatori».
Daniele Catini. Nasce a Tarquinia il 19 ottobre del 1979. Si forma da giovanissimo all’età di 16 anni come attore-danzatore. Studia recitazione nella scuola palcoscenico di Civitavecchia per proseguire la formazione con insegnanti dell’ accademia Silvio D’amico. Nel 2019 approfondisce gli studi di sceneggiatura e regia presso “Il laboratorio d’arte cinematografica” di Roma. Vince numerosi premi nazionali come la miglior regia “Premio Mario Monicelli” al festival internazionale di Noto con il corto “Le cose non dette” e miglior regia al Festival internazionale “Piceno Film Festival”. Miglior regia al festival internazionale “Terni Film Festival” con il corto “A cena con delivery”. Ecco come ha risposto la regista alle nostre domande:
Perché ha deciso di girare questo Film? Ho deciso di girare questo film per mettere in evidenza quanto sia importante il sesso nella disabilità, ma soprattutto far riflettere sulla libertà di scelta autonoma della persona di scegliere consapevolmente. Parto sempre dal presupposto che ognuno di noi ha diritto, come nel caso di Luigi, di vivere il proprio spazio come meglio crede. Il film nasce proprio dalla volontà di rendere anche le persone disabili autentiche ed esseri consapevoli
Su quale tema vuole richiamare di più l’attenzione di chi lo guarda? Credo che il Cinema possa più di ogni altro mezzo veicolare messaggi e credo che con questo film si possa arrivare a comprendere, senza pietismi, la vera inclusione
Che messaggio intende lanciare con questo film al mondo del cinema? Con questo progetto vorrei porre l’attenzione sulle autonomie della disabilità e soprattutto non avere pregiudizi sulla sessualità legata ai disabili