Al corto “Marrobbio” del regista Damiano Impiccichè è assegnata l’Honorable Mention dalla Giuria del festival del Cinema di Cefalù con la seguente motivazione: «E’ un cortometraggio che si distingue per la sua sensibilità e profondità emotiva, raccontando la storia di Mario, un bambino di 11 anni, in un modo che riesce a coniugare innocenza e consapevolezza sociale. Ambientato nella splendida cornice di Marsala, il film riesce a catturare l’essenza della vita marittima e le sfide umane legate al tema dell’immigrazione, con un approccio delicato e rispettoso. Il legame profondo tra Mario e la nonna aggiunge uno strato di profondità alla trama, evidenziando l’importanza della trasmissione intergenerazionale di valori e conoscenze. Le conversazioni tra i due personaggi rivelano non solo il dolore e la perdita, ma anche la bellezza della memoria e la possibilità di trovare un modo per onorare le anime perdute. L’approccio empatico e rispettoso di Mario, che cerca una soluzione per “rinfrescare” le anime delle vittime in mare, offre un messaggio di speranza e di solidarietà, invitando il pubblico a riflettere su un tema tanto attuale quanto delicato. Dal punto di vista tecnico, Marrobbio si avvale di una regia attenta e di una cinematografia evocativa, che cattura la bellezza del paesaggio marino e l’intensità emotiva delle scene. La colonna sonora accompagna sapientemente le immagini, sottolineando i momenti di introspezione e di emozione senza mai risultare invadente. La forza del cortometraggio risiede nella sua capacità di affrontare tematiche complesse con semplicità e autenticità, rendendo il messaggio accessibile a un pubblico di tutte le età. Marrobbio non solo racconta una storia, ma stimola una riflessione profonda su questioni di vita, morte e solidarietà, invitando gli spettatori a confrontarsi con la realtà delle esperienze altrui e a rispondere con empatia».
Damiano Impiccichè nasce a Marsala, una citadina della Sicilia occidentale. Regista, Film editor, Film maker e Colorist, specializzato in Eding Advanced e Specialist Color con Blackmagic DaVinci Resolve presso la Espero s.r.l di Milano. Frequenta il Conservatorio di musica di Trapani in Chitarra e percussioni. Dal 2011 in poi, anno in cui nasce la Taliari Produzioni Video, inizia a collaborare con vari
registi e DOP, realizzando documentari sportivi, cortometraggi e video di sensibilizzazione
sociale. Nel 2020 realizza un videoclip dedicato ai magistrati Falcone e Borsellino, “Che è rimasto dè
loro” aggiudicandosi il premio come “Miglior videoclip sociale dell’anno 2021” a
RomaVideoclip, tenutosi in occasione del Festival del cinema di Roma. Al videoclip, partecipano gli atori, Lucia Sardo, Sebastiano Somma, Ivan Franek, Alberto Testone e Sara Ricci. Nel 2023 realizza “MARROBBIO”, un cortometraggio che affronta il dramma dell’immigrazione atraverso la prospettiva di un bambino di 11 anni. Il progeto vede la partecipazione dell’atrice Lucia Sardo. L’ultimo lavoro realizzato è il documentario “Salvatore l’Esseno” che rivela il lato più intimo di Salvatore Paladino, definito da molti come l’ultimo degli “Esseni”, ovvero dei discendenti di un’antichissima stirpe di medici di origine ebraica in grado di curare qualsiasi problema di salute con rimedi naturali. Ecco come ha risposto la regista alle nostre domande:
Perché ha deciso di girare questo Film? Ho deciso di girare questo cortometraggio perché da genitore sentivo la necessità di realizzare qualcosa che potesse servire a sensibilizzare i più piccoli e non solo, in merito all’inclusione e all’immigrazione.
Su quale tema vuole richiamare di più l’attenzione di chi lo guarda? L’immigrazione, l’inclusione e la famiglia sono i temi centrali di Marrobbio, l’innocenza e la consapevolezza sociale del piccolo protagonista mettono in risalto l’importanza dei valori che la famiglia tramette ai più piccoli, che diventeranno gli uomini di domani.
Che messaggio intende lanciare con questo film al mondo del cinema? In tutta sincerità non penso di avere un messaggio rivolto al mondo del cinema, con questo cortometraggio ho voluto mettere in risalto la semplicità con cui un bambino riesce ad affrontare e ad esprimere concetti di inclusione ed accoglienza al di là di ideologie o colori politici. La vita va difesa sempre e non esistono ragioni per venire meno a questa.