A “Il Baule dei ricordi” la lode della giuria per la sua capacità di fondere in modo creativo e coinvolgente l’avventura e la tecnologia.

Al corto “Il Baule dei ricordi” della regista Waldemara Lentini è assegnata l’Honorable Mention dalla Giuria del festival del Cinema di Cefalù con la seguente motivazione: «Per la sua capacità di fondere in modo creativo e coinvolgente l’avventura e la tecnologia, regalando al pubblico un viaggio emozionante nel passato attraverso gli occhi curiosi di un gruppo di bambini. La scoperta di un antico baule nel magazzino della scuola diventa l’occasione per esplorare il potere della memoria e della conoscenza, svelando segreti che stimolano l’immaginazione e la crescita dei protagonisti. Il cortometraggio eccelle nella rappresentazione dell’infanzia, dove la curiosità e l’ingegno diventano strumenti per risolvere misteri. L’assistente virtuale TBOT aggiunge un elemento moderno e innovativo alla narrazione, dimostrando come la tecnologia possa essere un alleato nel recupero del passato e nella scoperta del mondo che ci circonda. La combinazione tra oggetti antichi e un supporto tecnologico contemporaneo crea un ponte suggestivo tra generazioni, stimolando riflessioni su come il passato possa arricchire il presente. Le interpretazioni fresche e spontanee dei giovani attori, unite a una regia attenta ai dettagli e a una sceneggiatura brillante, rendono “Il Baule dei ricordi” un’opera capace di divertire, educare e ispirare. La Giuria riconosce il valore educativo e l’originalità di questo corto, che con semplicità e fantasia riesce a trasmettere messaggi profondi, rendendolo un piccolo gioiello nel panorama cinematografico».

Waldemara Lentini nasce  in Agrigento nel 1978, cresce ad Aragona (AG) e all’età di 15 anni si trasferisce con la famiglia a Pinerolo (TO). Attrice, doppiatrice e actor coach, si forma  artisticamente a Torino presso la scuola del Piccolo Teatro Comico di Franco Abba e alla Scuola del Teatro delle 10 di Massimo Scaglione. Prosegue poi il suo percorso con Danny Lemmo, membro dell’Actors’ Studio di New York per la recitazione cinematografica e  con Danilo Bruni al centro D di Torino per la dizione, l’uso della voce e il doppiaggio. Partecipa negli anni a delle masterclass di specializzazione con professionisti di alto livello, tra i quali Stefania de Santis (casting director di M. Bellocchio) per la recitazione davanti alla macchina da presa, Mamadou Dioume per il movimento corporeo, Melania Giglio per l’interpretazione e la tecnica vocale e Matteo Cionini e Patrizia Besantini per il mimo e il teatro gestuale. Collabora con varie compagnie teatrali e prende parte a fiction Rai e Mediaset,  a film e cortometraggi di produzione indipendente  anche con ruoli da protagonista e ad alcuni spot. Nel 2014 vince il premio del pubblico al concorso per talenti teatrali “UP2U” indetto da La Stampa di Torino con un monologo di cui è anche autrice. Dal 2019 è vicepresidente della Wel Theater and Movie e si occupa di formazione attoriale  e scrittura di sceneggiature. Vince anche alcuni premi con i cortometraggi di cui è autrice e recentemente con uno di cui è protagonista. In questo corto interpreta la maestra dei bambini che trovano il baule. Ecco come ha risposto la regista alle nostre domande:

Perché ha deciso di girare questo Film? Il corto nasce da un progetto scolastico che attraverso il linguaggio cinematografico vuole rendere omaggio al maestro e scrittore  Giorgio Oitana, dal cui libro è stata tratta l’idea per la sceneggiatura  che racconta in modo divertente e sintetico la storia di Cercenasco.

Su quale tema vuole richiamare di più l’attenzione di chi lo guarda? Il corto vuole porre attenzione sull’importanza e l’utilità di insegnare recitazione nelle scuole per aiutare i ragazzi nello studio delle varie materie e per incentivare il lavoro di squadra, migliorare la memoria, vincere la timidezza, migliorare il public speaking.

Che messaggio intende lanciare con questo film al mondo del cinema? Anche attraverso un linguaggio di narrazione semplice come quello dei bambini, la fantasia e un progetto di cinema indipendente low budget, si possono raccontare delle storie interessanti ed educative alle generazioni presenti e future, tramandando le tradizioni e la storia di un piccolo paese di campagna.