Al corto “La notte diurna” del regista Pasquale Mattia Gelorini è assegnata l’Honorable Mention dalla Giuria del festival del Cinema di Cefalù con la seguente motivazione: «E’ un’opera poetica e toccante che esplora con grande sensibilità il tema della fine della vita, mettendo a nudo la vulnerabilità umana di fronte all’inevitabile. Il protagonista, Marco, intraprende un viaggio interiore nei suoi ultimi momenti, rivelando la straordinaria bellezza di un’esistenza vissuta ma solo ora compresa nella sua pienezza. La forza del cortometraggio risiede nella sua capacità di trasmettere emozioni universali attraverso un linguaggio cinematografico delicato e profondamente intimo. La regia è attenta a ogni dettaglio, con un uso sapiente della luce e dell’oscurità che simboleggiano la lotta tra la vita e la morte, tra la consapevolezza e l’oblio. Il contrasto tra il corpo malato di Marco e i suoi ricordi vividi di una vita condivisa con Alice sottolinea il dualismo tra ciò che è stato e ciò che è destinato a finire, creando un potente impatto emotivo. Il cortometraggio è sostenuto da una sceneggiatura intensa e meditativa, che ci invita a riflettere sul valore del tempo, delle relazioni e delle passioni che ci definiscono. La recitazione di Marco e Alice è straordinaria, capace di trasmettere il peso del dolore e, allo stesso tempo, la dolcezza dei ricordi. L’interpretazione dei protagonisti conferisce autenticità e profondità a un racconto che esplora il significato della vita proprio nel momento in cui sta per concludersi. Per la sua capacità di trattare un tema così complesso con grazia, sensibilità e una straordinaria profondità emotiva, “La notte diurna” merita il riconoscimento di Lode. È un’opera che ci ricorda l’importanza di guardarsi dentro, di trovare il valore nelle piccole cose e di apprezzare ciò che abbiamo prima che sia troppo tardi».
Pasquale Mattia Gelorini è un Regista, Montatore e Fotografo. Ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Brera e si è laureato in Montaggio Cinematografico presso la Civica Scuola di Cinema “Luchino Visconti” di Milano, con una tesi sulla costruzione della sospensione contemplativa. La sua ricerca si focalizza sull’esplorazione di nuove forme narrative e tecniche cinematografiche. Le sue opere si concentrano sulle esperienze umane universali e sulle tradizioni spirituali. Durante l’ultimo anno di scuola, ha realizzato il suo primo cortometraggio, “Walzer”, che ha partecipato a diversi festival internazionali. Dopo gli studi, ha lavorato come Montatore per diverse realtà nazionali e internazionali (AC Milan, Forbes, AKQA, RAI). Nel 2023, ha cofondato la società CHROMAKIA, che si occupa di produzione cinematografica, ricerca artistica e innovazione. Il suo cortometraggio sperimentale “La notte diurna” (The daily night), completato nell’aprile 2023, ha ricevuto diverse selezioni e premi in tutto il mondo. Ecco come ha risposto la regista alle nostre domande:
Perché ha deciso di girare questo Film? L’idea del film “La Notte Diurna” è nata qualche anno fa, quando mi è stata diagnosticata una malattia che, fortunatamente, sto riuscendo a tenere sotto controllo. Questa esperienza mi ha spinto a riflettere sulle relazioni tra una persona malata e i suoi cari, e sulle difficoltà di comprensione che spesso emergono. Volevo esplorare il modo in cui una persona malata, per proteggere la propria vulnerabilità, finisce per costruire un muro attorno a sé. Purtroppo, questo meccanismo difensivo può portare a incomprensioni, auto-distruzione e persino alla rottura dei rapporti con le persone che più ci stanno vicino. Quello che mi interessava era mettere in luce come, spesso, questi errori vengono commessi inconsciamente. Quando siamo immersi nel presente, il nostro giudizio può facilmente essere offuscato, rendendoci incapaci di vedere con chiarezza le dinamiche che ci portano a sabotare le nostre stesse relazioni. Solo nel momento della morte comprendiamo appieno i nostri errori, trovandoci davanti a una rinnovata esperienza degli eventi passati mediante una coscientizzazione metafisica degli accadimenti.
Su quale tema vuole richiamare di più l’attenzione di chi lo guarda? Il film vuole porre l’accento su quanto sia difficile comunicare apertamente la propria fragilità. Vorrei che lo spettatore si soffermasse anche su come l’essere umano, spesso inconsapevolmente, distrugge le proprie relazioni a causa della paura e del dolore. Il tema dell’auto-distruzione emotiva e delle conseguenze che ne derivano è qualcosa di universale, che va oltre la malattia e tocca le difficoltà emotive e interpersonali che tutti possiamo affrontare nella vita. Un altro aspetto importante che volevo esplorare è la ricerca spirituale che nasce dalla consapevolezza della propria vulnerabilità.
Che messaggio intende lanciare con questo film al mondo del cinema? Con La notte diurna , il messaggio che intendo lanciare al mondo del cinema è quello di non aver paura di raccontare storie che mettono a nudo la vulnerabilità umana. Il cinema è un mezzo per creare empatia e connessione, per far sì che lo spettatore possa specchiarsi nelle storie e riconoscere una parte di sé, anche quella più nascosta e difficile da accettare.