A «Una fragile chiave di carta» la lode della giuria: per avere affrontato con grande maestria il delicato tema dell’Alzheimer

Al corto “Una fragile chiave di carta” della regista Teresa Biason è assegnata l’Honorable Mention dalla Giuria del festival del Cinema di Cefalù con la seguente motivazione: « Una fragile chiave di carta è un cortometraggio toccante e sensibile che affronta con grande maestria il delicato tema dell’Alzheimer, una malattia che non solo colpisce chi ne soffre, ma coinvolge profondamente anche le famiglie. La narrazione si sviluppa con delicatezza, mostrando il progressivo accorgersi da parte della figlia della condizione del padre, e la sua naturale reazione di preoccupazione e amore. La regia è attenta nel catturare i momenti di vulnerabilità e i piccoli gesti quotidiani, che diventano simboli di una relazione profonda e significativa. Ogni scena è impregnata di una dolcezza malinconica, che invita lo spettatore a riflettere sulla fragilità della memoria e sulla forza dei legami familiari. Le interpretazioni degli attori sono genuine e commoventi, con una chimica palpabile tra padre e figlia che arricchisce la narrazione. La fotografia e la colonna sonora sono utilizzate in modo sapiente, creando un’atmosfera intima e coinvolgente che amplifica le emozioni espresse nel racconto. In un mondo in cui le malattie mentali e neurodegenerative sono spesso stigmatizzate o fraintese, Una fragile chiave di carta si distingue per la sua sensibilità e il suo approccio educativo. Il film ci ricorda che, nonostante le difficoltà, l’amore e la comprensione possono essere la chiave per affrontare anche le sfide più ardue. Per la sua capacità di trattare un argomento delicato con rispetto, profondità e umanità, per la qualità delle interpretazioni e della produzione, e per la sua forte capacità di coinvolgere ed educare il pubblico, la Giuria del Festival del Cinema di Cefalù conferisce a Una fragile chiave di carta il Giudizio di Lode. Un’opera che lascia un’impronta duratura nel cuore e nella mente degli spettatori, invitandoli a riflettere sull’importanza della memoria e dell’amore familiare».

Teresa  Biasion  nata a Borgo Valsugana  residente a Castello Tesino. Lavora come animatrice per la casa di riposo di Castello Tesino in provincia di Trento, struttura che ha sostenuto questo lavoro. Con la casa di riposo Suor Agnese ho  realizzato un DVD  nel 2021 con la partecipazione di 27 vip per beneficenza  Ha scritto tre libri sempre legati al mondo degli anziani. Collabora con due mensili uno veneto e uno trentino, ha una rubrica di interviste.  Il cortometraggio è stato realizzato a costo zero, ed a come obiettivo quello di sensibilizzare la popolazione sulla diagnosi precoce dell’Alzheimer. Tutti gli “attori”  che hanno partecipato sono delle persone molto famose nella nostra regione, un imprevisto, un giornalista, due conduttori televisivi, un medico e degli sportivi.  Eccco come ha risposto la regista alle nostre domande:

Perché ha deciso di girare questo Film? Lavorando in una struttura sanitaria pubblica,  mi sono accorta che purtroppo, in questi ultimi anni i malati di Alzheimer sono aumentati, con un’ età sempre più giovane. Solitamente quando arrivano nelle strutture è troppo tardi. Tratto da una storia vera, Teresa questo cortometraggio è stato girato per sensibilizzare la popolazione sulla diagnosi precoce dell’Alzheimer.

Su quale tema vuole richiamare di più l’attenzione di chi lo guarda? Purtroppo  i mutamenti nel cervello possono iniziare anche più di dieci anni prima della comparsa dei sintomi.  Sfortunatamente, però, la diagnosi di Alzheimer avviene spesso dopo la comparsa di problemi di memoria o altri sintomi, che indicano che la malattia sta progredendo da diversi anni.  Il corto vorrebbe far  capire alle persone che quando si notano dei cambiamenti  importanti delle nelle persone vicino a noi, forse sarebbe il caso  di chiedere un consiglio a un medico, prima che sia troppo tardi .

Che messaggio intende lanciare con questo film al mondo del cinema? Questo film è dedicato a chi ha notato questi segni ma ha paura della sentenza. Vorrebbe dare speranza e fare capire che con la diagnosi precoce e con l’ amore e la vicinanza si può vivere serenamente, seguiti con competenza dai centri Alzheimer che ci sono in tutta Italia.