A «Lucy» la lode della giuria: per avere celebrato una figura pionieristica del calcio femminile in Brasile

A «Lucy» la lode della giuria: per avere celebrato una figura pionieristica del calcio femminile in Brasile

Al corto “Lucy” del regista Roberto Pili è assegnata l’Honorable Mention dalla Giuria del festival del Cinema di Cefalù con la seguente motivazione: «per la sua riuscita celebrazione della vita e della carriera di Maria Lucia Feitosa, nota come Lucy, una figura pionieristica del calcio femminile in Brasile. In soli tre minuti, il film riesce a racchiudere una narrazione potente e ispiratrice, utilizzando una combinazione di musica, poesia e immagini evocative. L’inclusione di Nelson Dida, storico portiere del Milan e Campione del Mondo, arricchisce ulteriormente la narrazione, evidenziando l’importanza di Lucy come figura di riferimento non solo per le donne nel calcio, ma anche per l’intero panorama sportivo brasiliano. La sua presenza sottolinea il riconoscimento e il rispetto guadagnati da Lucy nel corso della sua carriera. La realizzazione visiva del cortometraggio è altrettanto meritevole, con riprese che catturano l’essenza del calcio e dell’emozione umana, riflettendo la determinazione e il talento di Lucy. Il ritmo incalzante e la narrazione fluida mantengono alta l’attenzione dello spettatore, rendendo questo breve racconto un’esperienza cinematografica intensa e memorabile. “Lucy” non solo celebra un’icona del calcio, ma invita anche a riflettere sull’importanza della visibilità e del supporto alle atlete femminili, contribuendo a un discorso più ampio sull’uguaglianza e il rispetto nello sport. La Giuria riconosce in questo cortometraggio un lavoro di grande valore artistico e sociale, capace di ispirare le nuove generazioni e di promuovere un messaggio di empowerment e inclusione. Un’opera che, pur nella sua brevità, lascia un impatto duraturo e significativo.».

Roberto Pili è un regista e videomaker originario di Cagliari, nato nel 1981. Fin da giovane ha nutrito una profonda passione per la fotografia, che ha poi tradotto in una carriera professionale dopo aver completato i suoi studi artistici. La sua esperienza iniziale come collaboratore per diverse testate giornalistiche lo ha portato a specializzarsi nella creazione di documentari, dove il suo obiettivo è raccontare “storie non dette”, portando in luce la vita di personaggi significativi e di valore. Tra i suoi lavori più noti figurano “Ca4arts – Quattro arti una sola strada”, “Wicked Style”, e “Bboy Fiero la passione è la mia forza”. Roberto ha recentemente collaborato con suo fratello, Francesco Pili, anche lui produttore indipendente, per realizzare i progetti “LUCY – Un destino da pioniera” e “Profondo nero”, in prossima uscita. La sinergia tra i due ha portato a opere di grande rilevanza, evidenziando il talento e la dedizione di Roberto nel raccontare storie attraverso il linguaggio visivo e cinematografico.

Perché ha deciso di girare questo Film? Per riconoscere, attraverso la storia di Lucy Alves, il valore e i sacrifici fatti da questa grande Donna che ha saputo lottare e vince contro i pregiudizi e le discriminazioni. LUCY ripercorre la vita sportiva e le vicissitudini personali della campionessa Maria Lucia Alves Feitosa “LUCY”, la pioniera del calcio femminile in Brasile, la prima donna verde-oro ad aver giocato in Italia e in Europa e al primo Campionato del Mondo femminile FIFA edizione sperimentale del 1988.

Su quale tema vuole richiamare di più l’attenzione di chi lo guarda? Sul tema dell’inclusione e dell’emancipazione femminile attraverso il calcio, lo sport più amato al mondo. LUCY è un racconto avvincente che si snoda tra le tappe della vita di Lucy Alves, spaziando dall’infanzia alla piena maturità calcistica e di Donna. Si tratta di un viaggio avvincente che attraversa tre diversi continenti, narrando in modo avvincente ed emozionante le conquiste e le rivincite, andando oltre pregiudizi e stereotipi, affrontando temi attuali come l’immigrazione e l’integrazione, le discriminazioni e il riscatto sociale; tutto questo attraverso il calcio, uno sport, in Brasile, proibito alle donne fino alla fine degli anni ‘70.

Che messaggio intende lanciare con questo film al mondo del cinema? Il messaggio cui si fa portavoce LUCY, è che la donna ha il diritto insindacabile di realizzare ogni suo sogno esprimendo liberamente il proprio potenziale ed è soprattutto attraverso il cinema che è possibile dare voce a bellissime storie, vere, avvincenti, come quella di Lucy Alves.