Al film “La messa in scena” del regista Umberto Squitieri è assegnata l’Honorable Mention dalla Giuria del festival del Cinema di Cefalù con la seguente motivazione: «per la sua incisiva esplorazione delle dinamiche umane e sociali che si celano dietro le apparenze. In 20 minuti, il film riesce a catturare l’essenza di una narrazione che, pur presentando una trama apparentemente semplice, si rivela una critica profonda e affilata alla moralità contemporanea, mettendo in luce il cinismo e l’immoralità che permeano le relazioni interpersonali. La storia del regista fallito, disposto a tutto pur di liberarsi della moglie per inseguire un ideale di felicità con una giovane amante, diventa un potente simbolo delle scelte egoistiche che caratterizzano la società moderna. Il corto ci porta a riflettere su come l’aspirazione al successo e alla realizzazione personale possa trasformarsi in una spirale di manipolazione e sfruttamento, evidenziando la fragilità dei legami umani e la perdita di valori fondamentali. La regia si distingue per l’abilità nel creare tensione e suspense, utilizzando una narrazione visivamente accattivante e simbolica che riesce a mantenere alta l’attenzione dello spettatore. La sceneggiatura è caratterizzata da dialoghi incisivi e penetranti, che mettono in evidenza la desolazione emotiva dei personaggi, mentre le interpretazioni degli attori offrono una gamma di sfumature, dal cinismo alla vulnerabilità, rendendo palpabile la complessità delle loro motivazioni. “La messa in scena” è un cortometraggio che, con la sua critica alla superficialità delle relazioni e al disfacimento dei legami, riesce a provocare una profonda riflessione sulla natura umana. La Giuria riconosce in questa opera non solo un eccellente esempio di narrazione cinematografica, ma anche un messaggio potente e attuale, capace di risuonare a lungo dopo la visione.».
Umberto Squitieri Diploma alla I Accademia di Teatro Napoletano. Corso biennale di teatro diretto da Renato Carpentieri.Frequenta il master al Centro Sperimentale di Cinematografia di Milano e “The Technique Meisner” all’FE di Milano, diretto da Irina Casale. Come attore, prende parte a numerosi spettacoli teatrali. Autore e regista, porta in scena con successo opere sue e di grandi Maestri del Teatro, come Eduardo De Filippo ed Eduardo Scarpetta, ma anche Shakespeare, Pirandello e Beckett. Ottiene ruoli da attore anche in produzioni cinematografiche e televisive. Non disdegna la scrittura di racconti (pubblicati in varie raccolte) che, a volte, trasforma in sceneggiature per corti cinematografici. Diverse sue produzioni cinematografiche hanno ricevuto numerosi premi e riconoscimenti nazionali e internazionali, come “Il click” (2021), “Dentro di me” (2022). Ultime opere realizzate “L’attesa” (cortometraggio-gennaio 2024) “La messa in scena” (cortometraggio-marzo 2024) A luglio 2022 è stato pubblicato anche il suo romanzo “La stagione selvaggia” edito da Scatole Parlanti. È titolare della piccola casa di produzione cine-teatrale “Scen out”. Come insegnante ha diversi laboratori tematici, fra teatro, cinema e scrittura, alle spalle. Pluriennale esperienza come docente in corsi dedicati sempre alle materie cine-teatrali. Con la KUBECOMMUNICATION è impegnato come docente nei seguenti corsi: Drammaturgia e regia teatrale; Produttore teatro e cinema; Addetto alle pubbliche relazioni e comunicazioni; Professional filmaker, regia e riprese video; Attore professionista; Addetto alla regia teatrale; Sceneggiatore, scrivere un film. Ecco come ha risposto alle nostre domande:
Perché ha deciso di girare questo Film? L’idea è nata dalla volontà di riflessione sulla condizione umana all’interno della società attuale.
Su quale tema vuole richiamare di più l’attenzione di chi lo guarda? In realtà il tema sul quale, in genere, baso la mia attività, è quello della necessità di fermarci a riflettere su dove stiamo andando, distratti dalla folle corsa che abbiamo intrapreso.
Che messaggio intende lanciare con questo film al mondo del cinema? Lanciare messaggi è sempre pericoloso, ma sicuramente vorrei sottolineare come la tecnologia attuale ci dia la libertà artistica di realizzare opere “coraggiose”.