Al Film “Il mare nascosto” la lode della giuria perchè fonde poesia e impegno politico in una narrazione corale che sfida i confini tra le arti

Al Film “Il mare nascosto” del regista Luca Calvetta è assegnata l’Honorable Mention dalla Giuria del festival del Cinema di Cefalù con la seguente motivazione: « Il mare nascosto è un’opera che riesce a fondere poesia e impegno politico in una narrazione corale che sfida i confini tra cinema, teatro e documentario. Il regista Luca Calvetta ha saputo dar vita a un film visionario, che si muove con eleganza tra la realtà e l’immaginazione, conducendo lo spettatore in un viaggio spirituale e fisico di rara profondità. Liberamente ispirato alla fiaba senza tempo di Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry, Il mare nascosto invita il pubblico a riflettere sulle ingiustizie del nostro tempo e sul potere salvifico dell’arte. Le immagini e i volti che scorrono sullo schermo non sono semplici attori o paesaggi: sono simboli di un’umanità in cerca di se stessa, di una libertà che va oltre le barriere visibili e invisibili, invitando ciascuno a riappropriarsi del proprio futuro. Calvetta riesce a trasformare questo viaggio in una potente riflessione esistenziale, dove ogni elemento, dai dialoghi alle inquadrature, ha un significato profondo, paragonabile a quello di una pagina scritta o di un paesaggio contemplato. Il film restituisce voce a chi non ha mai avuto spazio per parlare, illuminando le profondità dimenticate della storia e del nostro presente. È un’opera che non solo si guarda, ma si legge e si vive, attraverso un gioco di rimandi e suggestioni che lasciano un’impronta profonda nello spettatore. L’originalità stilistica e la capacità di Il mare nascosto di comunicare a diversi livelli lo rendono un film necessario, che non si limita a raccontare una storia, ma che parla direttamente al cuore e alla mente del pubblico. Il potere dell’arte di trasformare la realtà e di svelare ciò che è nascosto è qui esaltato in maniera magistrale. La Giuria del Festival del Cinema di Cefalù, riconoscendo il valore di quest’opera straordinaria e il talento del regista Luca Calvetta, è lieta di conferire il Giudizio di Lode al film Il mare nascosto. Un viaggio emozionante e poetico che rimarrà nel cuore di chi avrà il privilegio di viverlo. Il Film sarà premiato con un Attestato di Lode nel corso della Serata di Gala del 3 novembre 2024 presso l’Hotel Sea Palace di Cefalù».

Luca Calvetta è nato a Ginevra e ha trascorso la sua vita tra Roma, Parigi e Bruxelles. Ha conseguito una laurea in Scienze politiche e un Dottorato di Ricerca in Teoria politica alla Luiss Guido Carli di Roma. Ha fatto esperienza alle Nazioni Unite di Ginevra e nella comunicazione culturale a Parigi. Il World Economic Forum di Davos lo ha nominato Young Global Shaper. Ha lavorato per 7 anni a diMartedì, il programma di Giovanni Floris, in onda in prima serata su La7,  per cui ha scritto la parte culturale e di approfondimento. Ha poi collaborato con la Rai a quattro edizioni della serata finale del premio Campiello di letteratura, trasmesse dal Teatro La Fenice di Venezia. Cosmopolita da sempre, conserva uno stretto legame con la Calabria, terra di origine della sua famiglia paterna. Ispirandosi alla vita e all’opera dell’antropologo Vito Teti ha realizzato il documentario Il paese interiore, nel tempo libero e a costo zero, liberamente visibile su Vimeo, fuori da qualsiasi logica commerciale. Ad oggi quasi 30 mila persone lo hanno visto tra web ed eventi in presenza. Del documentario, senza alcuna campagna stampa, hanno parlato il domenicale de Il Sole 24 ore, La Repubblica, La gazzetta del mezzogiorno, e numerose testate, tv e radio locali. Ha lasciato il suo lavoro in televisione per realizzare il suo primo lungometraggio Il mare nascosto di cui è regista, sceneggiatore e coproduttore. Ecco come ha risposto la regista alle nostre domande:

Perché ha deciso di girare questo Film? Ho lavorato per molti anni in un’importante programma televisivo, centrato sull’attualità politica, con i suoi ritmi frenetici, talvolta il suo cinismo, il suo restare inevitabilmente sulla superficie. Con questo film, ho voluto assumere un ritmo, uno sguardo diversi sulla realtà, una profondità diversa, pur mantenendo una visione politica sui temi affrontati. Uno sguardo che fosse però al contempo poetico, rispettoso dei luoghi, delle storie, dei personaggi. Che superasse la gabbia della realtà per aprire l’orizzonte sull’infinito del sogno e della memoria, delle ipotesi non percorse ma non per questo meno vere.

Su quale tema vuole richiamare di più l’attenzione di chi lo guarda? sul tema dei confini, quelli concreti, geografici che separano le nazioni tra loro, ma anche e forse soprattutto sui confini simbolici, interiori, sui muri che separano le discipline, il teatro, il cinema, il documentario, la pittura, su quelli tra passato, presente e immaginazione, nella convinzione che solo rischiando, superando i confini, si possa diventare se stessi, essere liberi. Questo film vuole essere un inno alla libertà di diventare, o almeno provare a diventare, se stessi. Oltre ogni rigida definizione.

Che messaggio intende lanciare con questo film al mondo del cinema? Questo film è autoprodotto, realizzato con mezzi non professionali e da non professionisti, ad eccezione del fonico di presa diretta e di parte degli attori. Una vera sfida artistica e produttiva quindi che è costata molta fatica, immaginazione, sacrificio. Ma che mi ha permesso di essere libero, di osare uno sguardo diverso. Senza scorciatoie, trucchi, inganni verso il pubblico. Cercando di dire le cose nel modo più onesto, anche se complesso, articolato, senza compiacere le attese. Nella convinzione che il pubblico, qualunque ne sia l’origine, il gusto, gli strumenti cognitivi, meriti di essere trattato con rispetto e considerato un soggetto attivo, coinvolto nel processo artistico. Questa è una scelta poetica e politica allo stesso tempo. Al mondo del cinema dunque dico di avere coraggio, di lasciare le strade consuete e di rispettare l’umanità e la profondità-sensibilità degli spettatori. La bellezza salverà il mondo, si dice, noi però abbiamo il dovere di custodire la bellezza. E osare.