Al corto “Bubbles” della regista Meri Dishnica è assegnata l’Honorable Mention dalla Giuria del festival del Cinema di Cefalù con la seguente motivazione: «E’ un affascinante e surreale racconto sulle complessità delle relazioni a distanza, un’opera che esplora in modo originale e poetico l’alienazione e la fragilità emotiva. La protagonista, Sol, rappresenta la vulnerabilità di chi vive sospeso tra il desiderio di vicinanza e la cruda realtà della separazione. La sua esistenza, scandita da rituali quotidiani e videochiamate, si svolge all’interno di una bolla metaforica che diventa il simbolo della sua incapacità di connettersi pienamente con il mondo esterno e con il suo compagno Fred. La regia di “Bubbles” è un raffinato gioco di contrasti: i colori freddi delle mattine solitarie di Sol si oppongono ai caldi tramonti che accompagnano la vita di Fred, trasmettendo visivamente la distanza tra loro. La sceneggiatura trasforma un momento di vita ordinaria in una metafora universale della distanza emotiva e fisica, rappresentata dalla bolla che non si rompe mai. L’originalità dell’idea risiede nella sua capacità di affrontare la frustrazione e il desiderio non esaudito con un tocco di mistero e leggerezza, mantenendo comunque un sottile senso di malinconia. Le interpretazioni intense e misurate degli attori principali, unite alla particolare cura per i dettagli visivi e sonori, creano un’atmosfera sospesa che trasporta lo spettatore in un mondo fatto di attese e incomprensioni. La bolla che circonda Fred è un simbolo potente, capace di evocare la sensazione di intrappolamento, ma anche la speranza di una futura connessione che sembra costantemente sfuggire. “Bubbles” riesce a raccontare una storia intima e universale, coinvolgendo lo spettatore con una narrazione semplice ma emotivamente ricca. Per la sua capacità di affrontare il tema dell’amore a distanza con una sensibilità e creatività fuori dal comune, questo cortometraggio merita il più alto riconoscimento».
Meri Dishnica è una sceneggiatrice e regista con un background in psicologia. Le sue opere, che includono video arte, poesie cinematografiche e film sperimentali, hanno ottenuto riconoscimenti in diversi festival internazionali di cinema indipendente. Nel 2020 ha intrapreso una carriera come scrittrice freelance e lettrice di sceneggiature. Nel 2023 ha scritto e diretto il suo primo cortometraggio, ‘Bubbles’. Ecco come ha risposto la regista alle nostre domande:
Perché ha deciso di girare questo Film? Per me, un cortometraggio è come un passaporto per altri progetti. Offre l’opportunità di sperimentare, fungendo anche da teaser del tuo stile—quasi un microcosmo della tua visione.
Su quale tema vuole richiamare di più l’attenzione di chi lo guarda? Troppe volte ci troviamo a fluttuare in bolle di dolore, incapaci di liberarci—alla deriva e senza una meta, senza intraprendere azioni per cambiare le nostre circostanze o liberarci da relazioni tossiche. Al suo interno, ‘Bubbles’ trasmette l’importanza di non rimanere intrappolati nelle ferite emotive, simboleggiate da una bolla
Che messaggio intende lanciare con questo film al mondo del cinema? Quando ho scritto la sceneggiatura (avendo studiato anche psicologia) avevo la prospettiva di comprendere la condizione umana e ho cercato di analizzare visivamente questo stato. Se, dopo il film, lasci il cinema e ti trovi immerso nei tuoi pensieri riguardo ai tuoi momenti di attesa e a come ti trovi all’interno di questa bolla—allora il film ti ha colpito…Ti ha fatto riflettere! Secondo me, un film è un sentimento. Credo che affinché un film sia di successo, non debba avere solo scene belle; ma soprattutto deve presentare un modo originale e organico in cui la filosofia del film collega queste scene insieme. Questo sarebbe anche il mio messaggio.